“Sui data Arpa Lombardia, confrontando la media degli inquinanti della la settimana precedente l’emergenza Coronavirus con quella successiva, dal 24 febbraio al 1 marzo, c’è stato un calo di monossido di carbonio, biossido di azoto, biossido di zolfo e Pm10 in tutte le città della Regione Lombardia”. [1]
Vedere che, in meno di un mese, il tasso di inquinamento [pm10] nelle città della Lombardia sia calato fino al 36%, non è una cosa che deve rendere felici, ma deve preoccupare, e non poco.
I livelli catastrofici di inquinamento [PM10] della Pianura Padana.
Quest’immagine mostra il livello d’inquinamento nella zona della Pianura Padana il 15 febbraio 2020, poco prima che il COVID-19 prendesse piede, ahimè, nella nostra amata penisola, confrontato con l’epicentro dell’epidemia, Hubei province, anche in questo caso in un’area con alti livelli di PM10, così come il Nord Italia. [2]
Non c’è bisogno di un occhio molto attento: basta osservare quest’immagine e le migliaia di immagini che oramai circolano sul web per comprendere che la Pianura Padana sia una delle aree più inquinate d’Europa. Probabilmente nessuno ci avrà fatto caso prima del Coronavirus ma, dati dell’ EEA alla mano, negli ultimi 3 anni ci sono stati 75.700 casi di decessi in questa zona a causa della continua esposizione a polveri sottili e ultra sottili (PM10 e PM2.5) come fuliggine e smog.
E’ fuori da ogni dubbio il fatto che queste particelle, a poco a poco, possano minare l’apparato respiratorio di un individuo. E cosa ci può assicurare che il nostro apparato respiratorio, dopo anni e anni di esposizione (ecco perché gli anziani sono più a rischio), non possa essere più facilmente attaccabile o, ancora, non sia più debole nei confronti del Coronavirus? D’altronde, anche in Cina, la culla di questa epidemia, l’inquinamento è alle stelle.
Come analizzato da G.Ghirga. del British Medical Journal:
” Nella maggior parte dei paesi e delle aree colpite da COVID-19 c’è un denominatore comune che corrisponde alla scarsa qualità dell’aria. “
Non a caso, numerosi studi hanno dimostrato che l’esposizione all’inquinamento dell’aria aumenta il rischio di infezioni all’apparato respiratorio.
Adottare un approccio olistico nei confronti dell’ambiente.
Questo articolo non ha nessuna pretesa, ovviamente, di completezza scientifica. Il punto non è trovare una soluzione per il Coronavirus, a questo ci penserà chi è davvero specializzato in materia.
Il punto, invece, è che tutto questo dovrebbe farci sorgere delle domande, dovrebbe instillare in noi un senso di responsabilità che va ben oltre il virus.
Bisogna tutelare l’equilibrio naturale del nostro pianeta, bisogna rendersi conto che gli sbalzi climatici possono aprire le porte a moltissime altre malattie infettive e che l’inquinamento dell’aria può toglierci il respiro.
Gli Italiani stanno reagendo responsabilmente al grave problema che stiamo affrontando, ma la risoluzione dello stesso non è l’arrivo, è solo un punto di partenza.
La mission della nostra azienda è “Rendere l’aria libera” migliorando le nostre abitudini per la ristorazione o per il riscaldamento, utilizzando apparati di depurazione delle emissioni, cosicchè queste non soffochino un bene così importante, come l’aria che respiriamo, attraverso lo scarico di numerosi inquinanti PM10 in atmosfera, come la fuliggine dei forni a legna, delle braci, dei camini privati e delle stufe.
I macchinari per l’abbattimento delle emissioni prodotti da Zapper ™, attraverso un sistema di filtrazione ad umido dei fumi prodotti da forni e camini, eliminano al 95% le particelle di PM10 , trasformando le emissioni in in vapore acqueo.
Oggi i nostri macchinari vengono scelti per eliminare soprattutto le lamentele dei vicini, perchè la fuliggine tende a depositarsi prevalentemente su balconi, biancheria e perfino nelle case. Senza pensare, purtroppo, che il vero problema riguarda l’apparato respiratorio che inala polveri sottili.
“È compito di chi attualmente popola questo pianeta spezzare il circolo vizioso per cui l’inquinamento influisce sul clima e questo, a sua volta, sulla salute in tutte le sue sfaccettature” [3]
Pertanto, speriamo in una prossima e capillare comprensione e consapevolezza sui rischi che la fuliggine causa alla salute ed all’ambiente e che vengano dunque intraprese il prima possibile misure atte ad incentivare la depurazione delle emissioni dei forni a legna, dei camini e delle stufe a biomassa.
Staff