“In una zona dove l’aria si addensa facilmente – così come accade nella nostra amata penisola – a quanto pare non sono i motori diesel delle macchine a far schizzare i livelli della PM10, la polvere sottile più nociva alla salute, ma le vostre pizze margherite. L’ARPA (Agenzia Regionale Protezione Ambientale) ha infatti cominciato una ricerca secondo cui sarebbero i macchinari che vanno a legna e, soprattutto, a pellet, a inquinare maggiormente. Per un totale del 44% contro il 21 dei tubi di scappamento delle vetture.” [1]
Aprire una nuova attività nella ristorazione ed evitare l’inquinamento olfattivo e l’emissione di polvere nocive trasportate dal fumo non depurato. SI, ma come?
Nel momento in cui si avvia un’attività di ristorazione (bar, pub con cucina,trattoria, pizzeria o ristorante che sia), è importante che il proprietario allestisca il locale nel rispetto delle norme dettate dai regolamenti comunitari, in materia di salute e sicurezza alimentare (disegno di legge “Nuove norme in materia di reati agroalimentari, Consiglio dei Ministri, seduta n. 60 del 1o dicembre 2017).
È quindi indispensabile non solo scegliere attrezzature per la ristorazione a norma, ma anche affidarsi a tecnici specializzati per un’installazione sicura e senza pericoli di incorrere in sanzioni (art. 674 Codice penale), oltre che incidenti.
I punti in questione sono due: ridurre le emissioni di odori e soprattutto le emissioni di particolato;
La legge prevede che il piano cottura a gas o elettrico, la friggitrice professionale ed il forno a girarrosto dei ristoranti siano sempre essere dotati di cappe aspiranti o a dispersione automatica dei vapori;
Quando però in cucina le emissioni sono moleste, per depurare gli odori è necessario munirsi di cappe filtranti genericamente attraverso l’utilizzo di carboni attivi.
Questi dispositivi, oggi più che prima, diventano però oggetto di controlli, a volte con divieti di installazione, come in diversi casi nella città di Roma, perché i carboni attivi devono essere smaltiti da aziende specifiche (con relativi costi) e il rischio che si corre a livello ambientale è che gli utilizzatori scarichino i carboni attivi esausti nelle normali pattumiere, ma soprattutto in quelle condominiali (incappando in ulteriori sanzioni del caso).
Inizia pertanto ad affermarsi l’utilizzo dell’abbattitore ad acqua di fuliggine e odori anche nella filtrazione della cucina, in sostituzione o abbinamento ai carboni attivi.
La soluzione per i forni a legna
Per i forni a legna seguendo l’indirizzo normativo dettato dall’ Art. 47 sulle emissioni di fumi, e le più stringenti direttive locali ASL, è sempre più consigliato, se non obbligatorio, l’utilizzo di abbattitori di fuliggine per rimuovere la presenza di particolato e maleodori, per ridurre a zero i provvedimenti legali che portano spesso a sanzioni se non a chiusura dell’esercizio commerciale.
Vi è una nuova corrente imprenditoriale, consapevole e responsabile, che preferisce ottenere la massima serenità operativa per la sua attività commerciale. Attualmente l’abbattitore di fumi e odori si conferma come il sistema migliore, in termini di efficienza ed economicità, per chi apre un’attività di ristorazione che vuole rispettare le norme (art. 47 sull’eliminazione dei fumi) e il vicinato.
L’abbattitore di fumo può essere installato su qualunque forno in commercio (può essere montato anche su forni già esistenti ) semplicemente collegandolo alla canna fumaria, prevede una manutenzione ridotta, e così costi ridotti, anche per gli odori di cucina.
Pertanto, su diversi fronti l’abbattitore di fuliggine risulta essere, oggi più che prima, la soluzione più conveniente ed efficace per il problema delle emissioni di fumi e odori.
“Ci deve essere un modo migliore per fare le cose che vogliamo, un modo che non inquini il cielo, o la pioggia o la terra.”
-SIR PAUL MCCARTNEY